Dalla truffa alla minaccia, si allunga la lista dei reati perseguibili a querela
Dalla truffa alla minaccia, passando per la frode informatica e l’appropriazione indebita. È pronto il testo del decreto legislativo che, in esecuzione della delega contenuta nella legge n. 103 del 2017, rivede le condizioni di procedibilità per alcuni reati. Lo schema di decreto sulle condizioni di procedibilità riprende in larga parte le proposte avanzate dalla commissione istituita nel 2012 dal ministero della Giustizia e presieduta dal professor Antonio Fiorella. L’ultimo intervento di tenore analogo era datata 1981 con la legge n. 689.
Se da una parte la procedibilità a querela rappresenta un punto di equilibrio fra l’esigenza di evitare che si realizzino meccanismi repressivi automatici per fatti di gravità trascurabile e quella di fare emergere l’interesse privato alla punizione del colpevole, dall’altra, con il suo ampliamento – ed è una delle dichiarate intenzioni del provvedimento, si può ottenere una riduzione anche significativa dei carichi processuali, senza toccare il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale. Potrebbero cioè attivarsi dei meccanismi conciliativi nella fase delle indagini, non fosse altro che per evitare il rischio processo. Continua a leggere